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Casa lungo la ferrovia (House by the railroad) 1925
Autore: Edward Hopper
Download (free copyright – licenza estesa)
dimensioni file: 6000 × 4968 pixel
misure originali dell’opera: cm 61×73,7
La Casa lungo la ferrovia (House by the railroad) è un dipinto in olio su tela del 1925 di Edward Hopper.
L’opera fu acquistata da Stephen Carlton Clark che nel 1930 la donò al MoMA di Manhattan, entrando così a far parte permanentemente della collezione del museo.
Nel 1956 il dipinto fu da ispirazione al regista George Stevens per la realizzazione del ranch di Reata nel film Il gigante e nel 1960 ad Alfred Hitchcock in Psycho.
Ispirò anche la realizzazione della casa nella serie TV La famiglia Addams.
Edward Hopper (Nyack, 22 luglio 1882 – Manhattan, 15 maggio 1967) è stato un pittore e illustratore statunitense esponente del realismo americano famoso per i dipinti della solitudine nell’American way.
Edward Hopper nacque a Nyack, cittadina sul fiume Hudson nello Stato di New York. I suoi genitori, Garret Henry ed Elizabeth Griffiths Smith, erano titolari di un negozio di tessuti e provenivano dalla media borghesia angloamericana. Già dall’età di cinque anni Edward Hopper era bravissimo nel disegno. I suoi genitori, scoperta questa dote, lo incoraggiarono facendogli leggere riviste e libri sull’arte. Nel 1895 dipinse il suo primo quadro, dove mostrava particolare interesse verso le navi e tutto ciò che è legato ad esse. Nel 1899 si iscrisse a un corso per corrispondenza presso la New York School of Illustrating.
Nel 1900 cominciò a frequentare la New York School of Art, diretta da William Merritt Chase, seguace dell’impressionismo europeo. Nell’istituto si trovò a fianco di altri futuri protagonisti della scena artistica americana dei primi anni cinquanta: Guy Pène dei Bois, Rockwell Kent, Eugene Speicher e George Bellows. Importante per la sua formazione e crescita fu il contatto con lo stesso William Merrit Chase, che lo avrebbe incitato a studiare, e con Robert Henri, titolare del suo corso di pittura, fautore del realismo e figura guida della Ashcan School, un gruppo di pittori che contestava il manierismo imperante all’inizio del secolo e sosteneva invece la trasposizione diretta della vita nelle strade sulla tela.
Di questi primi anni è un gruppo di autoritratti e ritratti, fra i quali quello dell’unica sorella Marion, dipinti a grosse pennellate su fondo scuro, in cui si avverte già il tentativo di esprimersi attraverso la luce.
Terminato il corso di studi, nel 1906 compì il suo primo viaggio a Parigi, prendendo alloggio alla Missione Battista in Rue de Lille, non lontano dal Louvre. Fu affascinato dalla pittura impressionista e dai poeti simbolisti. Tornato in patria, nel 1908 partecipò con un suo dipinto a una mostra collettiva organizzata nell’Upper East Side di Manhattan da Robert Henri per presentare le opere dei suoi allievi, ma i critici ignorarono il suo lavoro. Per mantenersi durante quel periodo, trovò lavoro come illustratore pubblicitario per la C. C. Phillips & Company. Questa occupazione costituì per lui fino al 1925 l’unica fonte di reddito.
A differenza di molti altri artisti americani, che come lui avevano esordito come illustratori, Hopper non gradiva quel tipo di lavoro. In un’intervista rilasciata nel 1935 al New York Post dichiarò: «Sono stato sempre molto attratto dall’architettura, ma i direttori dei giornali vogliono gente che muove le braccia». Se è vero che nelle sue opere mature il movimento o le interazioni tra i personaggi sono ridotte al minimo, è pur vero che l’esperienza acquisita come illustratore gli servì da stimolo a ricercare l’essenziale in pochi dettagli rivelatori.
Nel 1924 alcuni suoi acquerelli furono esposti a Gloucester nella galleria di Frank Rehn. La fortuna critica e il successo di pubblico diedero una significativa svolta alla carriera di Hopper, che finora si era guadagnato da vivere come illustratore di riviste. In quello stesso anno Hopper sposò Josephine Verstille Nivison, anch’ella ex studentessa di Robert Henri alla New York School of Art. Josephine fu l’unica modella per tutti i personaggi femminili che avrebbe dipinto da allora in poi. Il successo ottenuto con la mostra alla Rehn Gallery contribuì a fare di Hopper il caposcuola dei realisti che dipingevano la “scena americana”. Nel 1925 la sua tela intitolata Apartment Houses venne acquistata dalla Pennsylvania Academy. Questo fu il suo primo lavoro a olio a entrare in una collezione pubblica e il primo quadro venduto dal 1913 in poi.
Nel 1930 la famosa Casa lungo la ferrovia (House by the railroad), che sarebbe servita ad Alfred Hitchcock come modello per la casa in stile “secondo impero americano” di Psyco, venne donata dal collezionista Stephen Carlton Clark al MoMA di New York, entrando a far parte della collezione permanente del museo. Dopo tre anni, lo stesso MoMA gli dedicò la prima retrospettiva. Nel 1934 Hopper acquistò una casa nei pressi di Truro, nella penisola di Cape Cod, dove da allora iniziò a passare regolarmente i mesi estivi. Il paesaggio di Cape Cod, con le sue dune, case e fari, si ritrova in molti suoi dipinti. Il Whitney Museum of American Art gli dedicò la seconda retrospettiva nel 1950 e nel 1956 la rivista TIME gli rese omaggio con una copertina.
Hopper morì all’età di 84 anni nel suo studio nel centro di New York. Oggi è considerato uno dei grandi maestri americani, citato in qualche caso come precursore della Pop art.